INIZIA AD ATTREZZARE LA SALITA
CAMPO BASE K2 – A distanza di 15 giorni dalla partenza da Malpensa dei membri italiani della spedizione K2 70 entra nel vivo di la spedizione per celebrare il “Giubileo di diamante” della prima salita alla seconda vetta più alta del mondo raggiunta il 31 luglio del ‘54 dalla squadra guidata da Ardito Desio.
Non che i problemi non manchino per una spedizione che si avventura in questo sperduto angolo di mondo nel Nord del Pakistan a poche decine di chilometri dal controverso confine con l’India e a ridosso del confine cinese. I circa 90 km di trekking per l’ avvicinamento al campo base del K2 hanno richiesto sette giorni di cammino. Dopo una pausa di due giorni e’ iniziata ora la fase di preparazione dei campi (4 oltre al campo base avanzato).
Prime a salire le italiane Anna Torretta, Silvia Loreggian e Federica Mingolla che hanno dormito tra il primo e il 2 luglio al Campo 1. Il 2 luglio si daranno il turno con le alpiniste pakistane che saliranno insieme alla guida Cristina Piolini.
Intanto al campo base il capo della spedizione Agostino Da Polenza coordina la salita delle alpiniste e l’attività’ scientifica dei ricercatori del CNR e dell’Istituto di scienze polari di Venezia che preleveranno dei campioni di ghiaccio per esaminarli in Italia nell’ambito del progetto “Ice Memory”. Sempre del CNR e’ il monitoraggio sulla risposta fisiologica delle alpiniste in alta quota realizzata da Lorenza Pratali di Pisa.
Il capo della spedizione e presidente del comitato Everest K2 CNR, Agostino Da Polenza deve però anche fare i conti con le rigidità burocratiche del CAI che ha finanziato l’operazione con una cifra vicina ai 500mila euro e che da Milano tenta di fare sentire la sua voce come quando ha chiesto di ammainare la bandiera olimpica dei cinque cerchi issata insieme a quella pakistana ed italiana in omaggio all’ ormai prossima apertura dei giochi olimpici di Parigi. La motivazione: venire incontro alle proteste degli ambientalisti che contestano le scelte di Milano Cortina.
Ma sono soprattutto i continui blackout nelle comunicazioni che impegnano l’attività’ di Da Polenza. Nonostante contratti molto onerosi con la società’ telefonica Turaya con sede a Dubai la trasmissione dati e’ del tutto carente ricalcando quasi in pieno le difficolta’ che incontro’ Desio 70 anni fa quando riuscì a comunicare in Italia la conquista del K2 con quattro giorni di ritardo.
Diverso e’ il discorso delle comunicazioni con ricetrasmittenti per seguire la progressione delle alpiniste e il telefono satellitare. Quest’ultimo, poi, si e’ rivelato provvidenziale per il giovane medico della spedizione Guia Tagliapietra che con una call da 5000 mt si e’ aggiudicato un dottorato dell’Universita’ di Losanna.