DICE UN SONDAGGIO ECFR
A un anno dall’invasione dell’Ucraina la narrativa russa comincia a fare breccia in Occidente e, tra i Paesi europei, è proprio l’Italia a prendere in seria considerazione le ragioni di Mosca per addivenire a un accordo che preveda anche concessioni territoriali da parte di Kiev.
Questo, per mantenere la Russia agganciata all’Europa come partner indispensabile sia politico che economico. Sono questi i risultati a sorpresa (ma fino a un certo punto) che si ricavano dell’ultimo sondaggio realizzato per conto del Think Tank European Council for Foreign Relations (in Italia diretto dal ricercatore Arturo Varvelli) sulla base di do mande messe a punto da Timoyhy Garton Ash, Ivan Krastev e Mark Leonard su un campione di circa 20 mila intervistati direttamente oppure on line.Sono state 2mila le interviste realizzate rispettivamente in Francia, Germania, Regno Unito, 1500 in Italia e Polonia, 1000 in Danimarca, Estonia, Portogallo, Romania e Spagna, 1300 in India, 1000 in Cina, Stati Uniti e Turchia e 800 in Russia.
Titolo del sondaggio: L’Occidente unito, diviso dal resto. L’opinione pubblica globale a un anno dalla guerra in Ucraina. Di un certo interesse le risposte del campione realizzato in Italia che riflette le principali differenze tra aree geografiche del Paese, strati sociali e livelli di istruzione. Anche se il 53% degli intervistati nel nostro Paese ritiene che la Russia debba considerarsi un avversario con il quale siamo attualmente in conflitto (il 32% guarda agli Stati Uniti come a un partner necessario) il 20%, percentuale più alta tra i Paesi Ue, ritiene che la Russia resti ancora un partner indispensabile con il quale “dobbiamo cooperare in maniera strategica”.
In Francia questa percentuale è del 18% e in Romania del 15%. C’è poi anche in Italia (così come in Romania) una percentuale del 4% degli intervistati che ritiene perfino la Russia non un avversario ma un alleato con il quale si debbano condividere interessi e valori comuni. Più in generale, gli intervistati italiani mostrano una certa stanchezza per la crisi ucraina di cui non si riesce a intravedereuna fine.
E’ infatti italiana la più alta percentuale tra i Paesi Ue (41%) secondo i quali il conflitto tra Russia e Ucraina debba cessare il prima possibile anche se ciò significherà che Kiev dovrà fare concessioni territoriali alla Russia. E’ sempre italiana la percentuale più alta tra gli europei secondo i quali il motivo principale per cui gli Stati Uniti sostengono l’Ucraina debba ricercarsi più nella difesa dell’egemonia occidentale che nella difesa della democrazia o dell’integrità territoriale ucraina (in questi due ultimi casi la percentuale italiana del 10% è la più bassa.
Gli italiani ritengono infine che la Russia sia e resti ancora un Paese forte militarmente mentre per quanto riguarda le forniture di energia l’Italia è in linea con gli altri Paesi europei nel considerare la necessità di assicurarsi forniture alternative evitando il più possibile di aumentare la dipendenza dalla Russia.